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domenica 31 marzo 2013

La regina Margherita

Sin dall’antico Medioevo, a Napoli, cominciò a farsi spazio, nel linguaggio comune, il termine “pizza” .Con esso si indicavano pietanze varie, dalle semplici focacce alle schiacciate condite e cotte al forno per finire con dischi di pasta ripieni e fritti.
Oggi il termine “pizza” è il più conosciuto al mondo ed indica una pietanza composta da pochi ingredienti-base: farina, acqua, lievito, olio di oliva o strutto, mozzarella di bufala. Attualmente, il sapore e l’unicità hanno fatto sì che la pizza venisse apprezzata in tutto il mondo, anche se, nel corso degli anni, sono state apportate numerose variazioni e varianti al gusto, ad esempio l’utilizzo di prosciutto, parmigiano, alici, nutella e chi più ne ha più ne metta! Inizialmente le pizze venivano preparate all’aperto su banconi di pietra posti nei vicoli. Solo nel 1830 nacque una vera e propria pizzeria a Napoli, quella di Port’Alba, vicino all’arco tra piazza Dante e via Costantinopoli. Il primo fu un forno costruito in mattoni antichi con fuoco alimentato dalla legna, ma fu sostituito in seguito da forni rivestiti all’interno con i lapilli del Vesuvio, più adatti alle alte temperature.
La pizzeria Port'Alba, successivamente, divenne un ritrovo di artisti e scrittori famosi; Fu proprio lì, probabilmente, che D'Annunzio scrisse i versi di una delle più stupende canzoni napoletane: “A vucchella”.
Nell’estate del 1889 il re Umberto I e la regina Margherita trascorsero le loro vacanze presso La reggia di Capodimonte a Napoli, così com’erano soliti fare i sovrani per mostrarsi vicini alle popolazioni meridionali. La regina, incuriosita da quanto aveva appreso sulla pizza o da artisti o da personaggi di passaggio alla corte, ordinò di chiamare a corte il pizzaiolo Don Raffaele Esposito con la moglie donna Rosa della pizzeria “Pietro il Pizzaiolo”. I coniugi Esposito, utilizzando i forni della Reggia, non solo prepararono la famosa pizza ma si dilettarono anche ad utilizzare diversi ingredienti dando vita a nuove creazioni, una pizza con sugna formaggio e basilico, un’altra con aglio, olio e pomodoro ed infine una terza con mozzarella, pomodoro e basilico. Quest’ultima piacque particolarmente da galvanizzare la regina Margherita e Don Raffaele che, colta al volo questa ghiotta occasione, chiamò questa pizza "alla Margherita".

INGREDIENTI (4 persone)

5gr Lievito di birra
500 ml Acqua
30 gr Sale
925 gr Farina
Passata di pomodoro, basilico, olio, mozzarella di bufala q.b.

PROCEDIMENTO

Cominciate stemperando il lievito in acqua appena tiepida. Preparate su una superficie la classica fontana di farina con il buco al centro, in maniera tale da riempirla con il sale e il lievito sciolto. Lavorate l'impasto fino a farlo diventare omogeneo e liscio, lasciatelo a lievitare in una terrina coperta con un panno da cucina fino a che non raddoppia di volume. Dividete l'impasto in panetti e lasciateli lievitare per ancora 8 ore almeno. Prendete uno dei panetti e stendetelo con le dite, circolarmente. Farcite prima con olio e sale quanto basta e passata di pomodoro. Infornare a 250° per una decina di minuti. Sfornate e mettete la mozzarella tagliata a cubetti. Infornate ancora per 4-5 minuti e la pizza sarà pronta.

1 commento:

  1. Ho seguito le vostre indicazioni e mi è riuscita benissimo allora mi sono detto : posso anche cambiare gli ingredienti . Se io li posso cambiare anche tu li puoi cambiare allora tutto il mondo li può cambiare ADRIANAAAAAAAA !!!!!!

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